Cattivissimo me

ANTEPRIMA / RECENSIONE

titolo originale: Despicable Me
regia: Pierre Coffin, Chris Renaud
genere: Animazione
paese: USA
anno: 2010
distribuzione: Universal Pictures Italia
durata: 95′
uscita nelle sale: 15/10/2010
7

Un’irritante famigliola in vacanza in Egitto si appresta a scattare l’inevitabile foto ricordo di fronte alle piramidi. Il figlioletto sfugge al controllo dei genitori, si arrampica su un’impalcatura e prima che le guardie possano fermarlo scivola in caduta libera verso una piramide. Anziché ferirsi, rimbalza come una pallina impazzita portando alla luce quello che sembra essere il furto del secolo: la piramide è scomparsa ed è stata rimpiazzata con un ologramma. Così inizia la storia di Cattivissimo me, nuovo film d’animazione targato Universal. Il furto in questione va attribuito al cattivo numero uno della città, il quale, però, scopriamo non essere il protagonista Gru. Nonostante ogni suo tentativo di mettere a segno il colpo del secolo (rubare la Statua della Libertà, la Tour Eiffel, tutte repliche di Las Vegas in realtà), c’è sempre qualcuno che commette un crimine più grande. Ciò è motivo di enorme frustrazione per Gru, perché continua a deludere le aspettative della madre. A nulla servono le macchinazioni e l’aiuto di un esercito di minion, fedeli aiutanti gialli in divisa da muratore. Il malvagio personaggio ha, però, in mente un piano che potrà finalmente porlo tra i più grandi, fargli guadagnare il rispetto della madre, e sbaragliare la concorrenza: rubare la luna. Il suo piano meschino deve far affidamento sulla partecipazione involontaria di tre piccole orfanelle, le quali, invece, credono di aver finalmente trovato un papà disposto ad adottarle. L’arrivo delle tre piccole potrebbe tuttavia cambiare la visione del mondo di Gru.
Cattivissimo me fa leva su un’idea di partenza intrigante: porre al centro della vicenda un cattivo a tutto tondo, che spesso offre l’opportunità di giocare con gli stereotipi e di mettere in scena situazioni divertenti. Dispiace constatare che, man mano che la storia si sviluppa, l’ironia va gradualmente affievolendosi.
I personaggi più irriverenti e vera fonte di humour sono i piccoli minion gialli che ricordano da vicino i Gremlins, pestiferi e giocosi allo stesso tempo. Se il film fosse stato incentrato in gran parte su di loro (come la campagna pubblicitaria porta a pensare) sarebbe probabilmente stato un film migliore. Invece sono relegati al ruolo di spalla per un cattivo con manie di grandezza, motivato dalla mancanza di affetto da parte della propria madre durante l’infanzia. Gru tanto cattivo alla fine non è, anzi, nasconde un cuore buono che, come è prevedibile, si farà intenerire dall’arrivo delle tre orfanelle. La trama è semplice, la morale pure: i valori familiari trionfano sempre. Non abbiamo nulla in contrario, ma con un titolo come Cattivissimo me ci si aspettava forse un ritratto più aggressivo di un personaggio malvagio, al quale finalmente veniva dato lo spazio da protagonista. Lo spirito di originalità mostrato nell’incipit (la sequenza in caffetteria o quella con i palloncini modellabili) lascia presto il passo alla classica sfida tra il buono e il cattivo.
Alcune trovate sono particolarmente divertenti (la banca del male nasce sulle ceneri di una delle banche americane che hanno subito il recente tracollo finanziario), ma la pellicola dimostra presto di essere stata confezionata principalmente con un pubblico di bambini in mente. Le strizzate d’occhio al pubblico adulto sono ben poche.
Dal punto di vista dell’animazione invece risulta impeccabile: l’effetto 3D a disposizione viene sfruttato in ogni direzione, sia per dare profondità alle immagini che per creare l’effetto illusorio degli oggetti che escono dallo schermo. Per chi ama godersi le voci originali, va menzionata la grande prestazione di Steve Carell che dona a Gru un’inflessione di origine russa e che sembra divertirsi molto con il personaggio. In Italia il protagonista è doppiato da Max Giusti.
Per il pubblico più piccolo il divertimento è assicurato. A quello più grandicello, forse abituato troppo bene dai film d’animazione degli ultimi anni, consigliamo di lasciarsi conquistare dai terribili minion.

dal nostro inviato a Los Angeles, Michael Traversa

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