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From Paris With Love

15 aprile 2010

RECENSIONE
titolo originale: From Paris With Love
regia: Pierre Morel
cast: John Travolta, Jonathan Rhys Meyers, Amber Rose Revah, Kasia Smutniak, Melissa Mars, Richard Durden, Farid Elouardi
genere: Azione
paese: Francia
anno: 2010
distribuzione: Moviemax
uscita: 16/04/2010
7

Un esempio di attore che, generalmente, si contraddistingue per una notevole varietà di ruoli interpretati ad ogni sua comparsa sul grande schermo, è John Travolta.
Dagli esordi come ballerino (La febbre del sabato sera e Grease), la sua passione per il trasformismo lo ha visto rivestire ben altri panni in A civil action, I colori della vittoria, Hairspray: grasso è bello. Passando attraverso una doppia nomination agli Oscar (tra cui l’emozionante interpretazione del killer filoso in Pulp fiction di Quentin Tarantino), tra i suoi film più recenti ricordiamo la commedia di successo Svalvolati on the road, il drammatico Basic e il recentissimo remake di Tony Scott Pelham 1-2-3: Ostaggi in metropolitana.
Desiderando girare, da tempo, un film in Francia, l’opportunità per cimentarsi in qualcosa di diverso, estraneo al suo bagaglio cinematografico frutto di decenni di carriera, gli viene offerta nientemeno che da Luc Besson (oggi in veste di produttore); e dobbiamo ammettere che il ruolo di killer esagerato – senza capelli, con pizzetto e con look da soldato di fortuna – assassino in missione per conto del governo (ma con una certa vena comica) e agente dal grilletto facile, gli viene proprio bene.
Accanto a lui Reese, il Jonathan Rhys Meyers di Velvet Goldmine, Match Point di Woody Allen, Sognando Beckam e Alexander di Oliver Stone. Sicuramente uomo molto più comune, meticoloso, responsabile e adulto, che funge da contrappeso rispetto al ruolo di Wax (Travolta), le cui armi non sono certamente quelle di trovarsi a proprio agio nelle situazioni di pericolo, ma la conoscenza delle lingue, l’intelligenza e la saggezza.
Sull’asfalto parigino i due, lasciandosi dietro un fiume di sangue e un numero sorprendente di vittime, saranno impegnati nel tentativo di fermare bande di criminali, bloccare giri di droga e sventare attentati terroristici.
Terza opera del regista di Taken, Pierre Morel, la pellicola d’azione adrenalinica, combina commedia e dramma, nel presentarsi divertente quando enfatizza l’amicizia in stile mentore/studente (con dialoghi e situazioni comiche tra due uomini alquanto differenti), si evolve lentamente e inesorabilmente, trasformandosi in qualcosa di misterioso, in una storia dark dal colpo di scena finale che rende il tutto molto cupo.
Visitando anche luoghi inediti e inesplorati dalla cinematografia, la storia, passando per la Tour Eiffel, ruota attorno a Parigi, dove si svolgono gran parte delle scene di azione, mostrandoci la città da un punto di vista diverso da come l’abbiamo visto fin’ora. L’action-movie, pur non presentandoci uno script originale, finirà sicuramente per piacere agli estimatori del genere.
A parte l’alchimia che s’innesta tra i due attori principali, è sicuramente John Travolta a colpire e a lasciare il segno: quel personaggio immorale, quel linguaggio osceno, volgare, minaccioso e senza freni, quell’atteggiamento insolente, quel risolvere i problemi facendo saltare in aria la gente, sono tutti elementi che centrano il bersaglio. E vederlo rotolare, saltare su un tavolo, volteggiare in aria con due pistole in mano, non può che farci apprezzare il talento di un attore tanto poliedrico.
L’opposto, insomma, della dolce e calma Carolina che fa breccia nel cuore di Reese.
Ricordiamoci, però, che ogni persona, con una valida ragione, compirebbe qualsiasi cosa: anche uccidere per amore; perché se è pur vero che certe volte “il killer dentro di noi ha bisogno di uscire fuori allo scoperto”, l’importante è decidere di morire per quello in cui si crede (ma in certi casi sarebbe meglio di no).

Piergiorgio Ravasio