Posts Tagged ‘Gary Oldman’

Consegnati i premi Jameson Empire Awards 2012

26 marzo 2012

Al Grosvenor Hotel a Park Lane, Londra, si è svolta la cerimonia di premiazione dell’edizione 2012 dei Jameson Empire Awards.

Dominatore della serata il film La talpa (Tinker Tailor Soldier Spy), che ha conquistato i premi come Miglior Film Britannico, Miglior Thriller e Miglior Attore grazie all’impeccabile performance di Gary Oldman. Thor, diretto da Kenneth Branagh, ha poi conquistato i riconoscimenti come Miglior Film Sci-Fi e Miglior Attore Esordiente assegnato a Tom Hiddleston per la sua interpretazione del malvagio Loki.

Due riconoscimenti anche per Harry Potter e i Doni della morte – Parte seconda incoronato Miglior Film e premiato anche per la regia di David Yates. Curiosa, infine, la scelta di premiare Michael Fassbender nella categoria Miglior Eroe per la sua interpretazione in X-Men: L’inizio in cui ha interpretato Magneto, generalmente inserito nella categoria dei “cattivi”.

Ecco la lista completa dei vincitori:

Best Film: Harry Potter And The Deathly Hallows – Part 2
Best Director: David Yates
Best British Film: Tinker Tailor Soldier Spy
Best Actor: Gary Oldman (Tinker Tailor Soldier Spy)
Best Actress: Olivia Colman (Tyrannosaur)
Best Thriller: Tinker Tailor Soldier Spy
Best Sci-Fi: Thor
Best Comedy: The Inbetweeners
Best Horror: Kill List
Best Male Newcomer: Tom Hiddleston (Thor)
Best Female Newcomer: Felicity Jones (Like Crazy)
Empire Hero Award: Michael Fassbender
Empire Legend Award: Tim Burton
The Art of 3D Award: The Adventures Of Tintin:  The Secret Of The Unicorn
Empire Inspiration Award: Ron Howard

Sul sito di Empire è possibile vedere le foto, i video e tutte le news sulla serata.

B.P.

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Venezia 68 – 5 Settembre

8 settembre 2011

Venezia 68 – 5 settembre

La seconda settimana del Festival di Venezia si è aperta con altri tre film in concorso  in questa 68esima edizione
della Mostra.
Alle 17 in Sala Grande è stato proiettato Tao jie (A Simple

Life): il regista Ann Hui racconta una delicata ed emozionante storia vera con  protagonista un produttore cinematografico e la domestica che ha lavorato per la sua famiglia per oltre 60 anni, diventando una parte importante
della vita di diverse generazioni.
In concorso anche Tinker, Tailor, Soldier, Spy (La Talpa), film tratto dal romanzo di John Le Carré con protagonisti Gary Oldman, Colin Firth, Tom Hardy e John Hurt. Ambientato negli anni settanta, La Talpa è un raffinato film di spionaggio in cui le ottime interpretazioni da parte di tutti i membri del cast assume un ruolo fondamentale per la buona riuscita della storia. Ultimo film in concorso inserito nel programma del lunedì è stato Dark Horse di Todd Solondz: una commedia dai toni cinici e quasi surreale che non raggiunge il livello delle opere precedenti del regista ma possiede un buon ritmo e una buona dose di inventiva nella sceneggiatura.
Da segnalare il grande successo ottenuto da Io sono Li di Andrea Segre. Presentato nell’ambito delle Giornate degli autori, il film ha registrato nella sua prima proiezione il tutto esaurito ed è stato accolto da quasi quindici minuti di applausi.

Beatrice Pagan

Cappuccetto Rosso Sangue

5 Maggio 2011

RECENSIONE
titolo originale: Red Riding Hood
regia: Catherine Hardwicke
cast: Amanda Seyfried, Gary Oldman, Virginia Madsen, Julie Christie, Shiloh Fernandez, Billy Burke, Max Irons
genere:Thriller
paese: U.S.A.
anno: 2011
durata: 100′
distribuzione: Warner Bros
uscita: 22/04/2011
7

Chiunque, da piccolo, avrà letto o si sarà fatto raccontare la favola di Cappuccetto Rosso e avrà ben impresso nella sua memoria la classica immagine dell’innocente bambina col mantello rosso che si dirige verso la casa della nonna. Immagine, questa, che tuttavia è riconducibile solo alla classica leggenda sui pericoli e gli inganni del mondo, scritta per spaventare bambini influenzabili ed impressionabili.
Molti di noi, dicevamo, sono cresciuti con questa versione di Cappuccetto Rosso; ma in realtà la favola originale ha elementi oscuri che la rendono più intrigante di quanto si possa immaginare. Pur essendoci diverse versioni, ci sono elementi comuni che sempre si ripetono, essendo universali: il mantello rosso, il lupo, la bugia, la paura. E la morale, comune a tutte, era sempre quella: “Non parlare con gli sconosciuti”.
Ma se il lupo fosse una persona amica e conosciuta, di cui ci si fida? Cosa faremmo e come ci comporteremmo?
Prendendo una favola antica e trasformandola per un pubblico moderno, con un ritocco alla favola classica (nel film il predatore diventa un lupo mannaro), la regista Catherine Hardwicke – con lo zampino di Leonardo Di Caprio in veste di produttore – dà vita ad un giallo dove tutti sono i possibili sospettati, creando terrore in un intero villaggio poiché il lupo mannaro può essere qualunque abitante della piccola cittadina.
A metà strada fra commedia romantica e thriller fantasy senza (volutamente) far spaventare, la vicenda narra di una storia d’amore dove la protagonista Valerie (Amanda Seyfried, nota per la sua splendida interpretazione nel film campione di incassi Mamma Mia!) ha due pretendenti: Peter, il ragazzo che ha sempre amato fin dall’infanzia, orfano e decisamente eccentrico rispetto agli altri abitanti del paese ed Henry, un fabbro figlio della famiglia più benestante del paese, l’uomo che i suoi genitori hanno deciso che lei dovrà sposare.
Assieme al resto degli abitanti i tre giovani devono convivere con una terribile realtà: un lupo mannaro che ad ogni luna piena chiede loro un sacrificio. Ma dal sacrificio animale a quello umano ce ne passerà ben poco.
Peter chiederà alla ragazza di scappare via con lui, di fuggire insieme per mostrarle il mondo che lei non ha mai visto. Ma prima che possano fuggire accade il peggio: il lupo mannaro uccide la sorella di Valerie.
In paese arriva un famoso cacciatore di lupi mannari: Padre Solomon (il Gary Oldman di Harry Potter, Il cavaliere oscuro e Dracula), che pare quasi un emissario dalla Santa Inquisizione, il quale spiega a tutti che la bestia di giorno ha sembianze umane e vive in mezzo a loro e solo con la luna piena è uno dei fidati compaesani a trasformarsi in lupo mannaro.
Il tutto si complica quando la giovane Valerie scopre anche di avere un feeling particolare con la bestia.
Nel richiamarci alla memoria la pellicola adolescenziale Twilight (la regista, infatti, è la stessa che ne ha diretto il primo episodio) grazie al triangolo amoroso che ruota attorno ai tre giovincelli – e che sembra interessare maggiormente alla regista che non l’intento di incutere terrore agli spettatori – il film si risolve in una piacevole combinazione di amore giovanile, suspence e leggenda antica.
Ambientazione medievale che conferisce al film quel bell’aspetto gotico e decisamente dark, il film si sostiene grazie ad una bella scenografia che sa rendere il senso di minaccia e di paura che pende sul villaggio, un’ottima fotografia (il contrasto tra il rosso infuocato del mantello della ragazza con il paesaggio imbiancato da uno spesso manto nevoso; la casa della nonnina,
lontano dal paese, al centro del bosco, costruita in mezzo ad alberi enormi), una bella colonna sonora e un buon ritmo che rendono l’intera vicenda appassionante fino alla fine.
La trama potrà, forse, risultare un po’ troppo giocata sull’identità del lupo mannaro; i personaggi, magari, potranno apparire poco introspettivi ed impegnati in dialoghi non particolarmente incisivi ma, nonostante questo, rimane una bella favola per esplorare e capire alcuni aspetti e lati più oscuri del genere umano con le sue rappresentazioni della gelosia, della paura e della morte.

Piergiorgio Ravasio

Codice Genesi

23 febbraio 2010

Recensione
titolo originale: The Book of Eli
regia: Albert Hughes, Allen Hughes
cast: Denzel Washington, Gary Oldman, Mila Kunis, Ray Stevenson, Jennifer Beals, Michael Gambon
genere: Azione, Drammatico
paese: USA
anno: 2010
distribuzione: 01 Distribution
uscita: 26/02/2010
7

«Un giorno ho sentito una voce, sembrava venisse da dentro di me. Mi ha guidato in un luogo. Ho trovato questo libro, sepolto tra le macerie. E la voce mi ha detto di portarlo a ovest».
In queste semplici righe possiamo riassumere la “missione” (è proprio il caso di usare questo termine) di Eli: enigmatico guerriero solitario, impegnato in un incarico importante, che lo vedrà combattere e difendere strenuamente un libro destinato a salvare il mondo.
La storia, condita con quel pizzico di azione ed avventura che non guasta mai (produce, tra gli altri, quel Joel Silver cui si devono alcuni tra i film d’azione più memorabili di Hollywood come Matrix, Arma letale, Die hard e Predator) ha una collocazione temporale ben definita. Il film, infatti, ci conduce in un futuro che ha subito guerra, disastri nucleari e naturali (o qualsiasi altra combinazione di eventi). Una devastazione totale che già le sequenze di apertura ci offrono mostrandoci la terribile situazione del mondo, dove il protagonista passa davanti ai vari cadaveri abbandonati lungo le strade.
A raccontare la vicenda, che ipotizza un nuovo mondo in una situazione di vita primordiale, priva di qualunque regola comportamentale e dominata da un’anarchia generale, ci pensano i fratelli gemelli Hughes i quali, imprimendo come sempre il loro particolare stile visivo (ricordate La vera storia di Jack lo squartatore?), riescono a ricreare quell’esistenza primitiva in un prossimo (lontano, si spera) futuro, dipingendo il pianeta post-calamità nella sua desolazione ed asprezza, drammaticità e realisticità.
E ci riescono molto bene grazie ad una fotografia che ricrea quell’atmosfera fragile dove il cielo si muove più velocemente del normale, le nuvole hanno un percorso in senso contrario all’avanzare del protagonista, la foresta è arida e senza foglie e gli alberi ormai tutti morti.
Nel suo incessante peregrinare il nostro uomo (il Premio Oscar Denzel Washington, qui anche in veste di produttore) dovrà vedersela con il cattivo di turno (torna l’eterna lotta tra il bene e il male) incarnato sullo schermo da Carnagie (Gary Oldman), superstite del passato, che ha dedicato gli ultimi anni della sua vita a crearsi un impero tra le rovine di una città abbandonata e costruita con la violenza e il controllo dell’acqua.
D’accordo entrambi sul potere delle parole del libro, i due hanno un’opinione diametralmente opposta su come quel potere debba essere usato: per Eli sarà la base di una nuova società giusta, l’occasione per ricominciare evitando gli errori del passato; per Carnagie un mezzo per controllare la gente ed espandere il suo dominio.
In un periodo dove si è preda oppure cacciatore, Eli farà di tutto per portare a compimento la sua missione, affrontando ogni giorno un nuovo pericolo e fronteggiando quelle forze che vorrebbero trascinare lui e quel residuo di comunità in un abisso sempre più profondo.
Scene di lotta di strada, uso di armi, coltelli, spade, bastoni e una lama speciale che sembra l’estensione di un braccio. Il risultato finale è un insieme di diversi stili di arti marziali e di combattimenti a mani nude; un riuscito mix tra ambientazioni western e atmosfere apocalittiche (la mente non può non andare ai grandi precursori quali Mad Max, Waterworld, Ken il guerriero); anche se qui, più che dipingere un’ipotetica civiltà da non augurarsi, il film vuole concentrarsi maggiormente sul tema dell’impegno, del sacrificio e della sopravvivenza da parte di un ristretto gruppo di scampati.
«Ora la gente si uccide per cose che prima buttavamo via», si sente dire a un certo punto del film.
Toccando temi universali come la fede, il destino, il sacrificio e la speranza, chissà che questa pellicola non ci faccia uscire dalla sala apprezzando non solo qualche rimasuglio di civiltà passata (un grammofono a molla e le tazze di porcellana per il tè) ma anche la vita che stiamo conducendo nel presente.

Ravasio Piergiorgio